2025 I metalli non ferrosi nichel, rame e zinco saranno in eccesso
Mentre la vigilanza sulla questione Cina-Stati Uniti Nonostante l’attenuazione delle tensioni commerciali, il mercato ha iniziato di recente a registrare una tendenza al riacquisto di metalli non ferrosi, come rame e nichel. Tuttavia, per quanto riguarda la situazione della domanda e dell’offerta nel 2025, il mercato prevede generalmente un’espansione del surplus di offerta, il che è visto come un fattore che influenza le condizioni di mercato.
Il mercato dei metalli non ferrosi continua a fluttuare a causa delle parole e delle azioni del presidente degli Stati Uniti Trump. I futures a tre mesi del London Metal Exchange (LME), un punto di riferimento internazionale per il rame, sono crollati a quasi 8.000 dollari a tonnellata all’inizio di aprile, in seguito all’annuncio di Trump di tariffe reciproche. Successivamente, gli investitori che hanno visto nella rapida riduzione dei prezzi un’opportunità hanno acquistato, e l’andamento dei prezzi è diventato chiaro.
Il 12 maggio i governi di Cina e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per ridurre del 115% i dazi doganali aggiuntivi imposti reciprocamente. Le preoccupazioni circa un rallentamento dell’economia cinese si sono attenuate con l’intensificarsi delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. La Cina è responsabile di circa il 60% del consumo mondiale di rame, rendendo il mercato più propenso ad acquisti compulsivi. I prezzi del rame sono ora risaliti a circa 9.500 dollari a tonnellata, vicini al livello precedente l’annuncio dei dazi reciproci.
Lo stesso vale per altri metalli non ferrosi. Il nichel, un materiale utilizzato nell’acciaio inossidabile e nelle batterie dei veicoli elettrici (EV), ha subito un forte calo all’inizio di aprile, ma il suo prezzo attuale rimane più alto rispetto all’inizio dell’anno, a dimostrazione di una solida performance.
Tuttavia, dal punto di vista della domanda e dell’offerta, non vi è alcuna base per prezzi elevati. L’International Copper Study Group (ICSG), che riunisce i paesi produttori e consumatori di rame, ha pubblicato a fine aprile le sue previsioni sulla domanda e offerta di rame per il 2025, evidenziando un surplus di offerta pari a 289.000 tonnellate. A settembre 2024, le previsioni dell’agenzia in materia di domanda e offerta per il 2025 indicano un surplus di offerta pari a 194.000 tonnellate, una revisione verso un ulteriore surplus. Tenendo conto della crescente incertezza nel commercio internazionale, le previsioni della domanda di rame raffinato sono ora del 2,4% su base annua, ovvero inferiori alla previsione precedente (2,7% su base annua).
Il rapporto sulle prospettive di domanda e offerta pubblicato dall’International Nickel Study Group (INSG) a fine aprile ha inoltre evidenziato che nel 2025 si prevede un surplus di offerta pari a 198.000 tonnellate di nichel (il valore previsto per settembre 2024 è un surplus di offerta di 135.000 tonnellate).
Si prevede che l’Indonesia, il maggiore produttore di nichel, espanderà la produzione di vari tipi di nichel, tra cui la ghisa al nichel (NPI) utilizzata nell’acciaio inossidabile. Dal lato della domanda, le batterie per veicoli elettrici che non utilizzano nichel stanno diventando popolari, soprattutto in Cina, e anche il tasso di crescita del consumo di nichel è più lento del previsto.
Per quanto riguarda lo zinco utilizzato nelle lamiere di acciaio zincato, le previsioni pubblicate ad aprile dall’International Lead and Zinc Study Group (ILZSG) hanno evidenziato un surplus di fornitura pari a 93.000 tonnellate (la previsione per settembre 2024 è di un surplus di fornitura pari a 148.000 tonnellate). Sebbene l’eccedenza di offerta si sia ridotta rispetto alle previsioni precedenti, la situazione di eccesso di offerta non è stata eliminata.
Si prevede che la produzione della miniera di zinco aumenterà del 4,3% rispetto all’anno precedente. Si prevede che Australia e Cina aumenteranno la produzione, mentre la miniera russa di Ozernoye, la cui entrata in produzione è prevista per settembre 2024, darà un ulteriore impulso alla produzione.
L’economista di Nomura Securities Yuki Takashima ha sottolineato: “Sebbene la vigilanza sulle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti si sia temporaneamente allentata, il rischio di un rinnovato scontro tra Cina e Stati Uniti non è stato completamente eliminato”. Egli ritiene che “l’incertezza sulle prospettive economiche globali sia molto elevata e non si prevede che l’eccesso di offerta di metalli non ferrosi cambierà in modo significativo”.