Il passaporto giapponese è molto apprezzato, ma ai giapponesi non piace viaggiare all’estero

Per il quarto anno consecutivo, il passaporto degli Emirati Arabi Uniti è in cima alla lista, consentendo l’accesso senza visto a oltre il 90% del mondo, ovvero a un totale di 133 paesi; e la possibilità di visitare 47 paesi con un visto all’arrivo.

La Spagna ha superato la Germania (5) diventando il secondo passaporto più potente al mondo, mentre la Finlandia è balzata al terzo posto, superando Francia (4), Belgio (6) e Italia (7).

Il Giappone ha il passaporto più potente del mondo, ma i giapponesi non amano viaggiare all’estero.

Il Ministero degli Affari Esteri giapponese ha annunciato il 20 febbraio che nel 2024 verranno rilasciati 3,82 milioni di passaporti. Entro la fine del 2024, il numero totale di passaporti validi sarà di 21,64 milioni, con un tasso di detenzione del 17,5%. Questa cifra è molto più bassa rispetto a quella della Corea del Sud e degli Stati Uniti, dove il tasso di proprietà è compreso tra il 40% e il 50%. Le ragioni di ciò sono l’aumento dei costi di viaggio causato dalla svalutazione dello yen e la nuova consapevolezza tra i giovani.

Rispetto al 2023, il numero di passaporti rilasciati dal Giappone è leggermente aumentato di 300.000. Rispetto al 2019, prima della pandemia di COVID-19, il numero di copie emesse è diminuito di circa 700.000, mentre quell’anno ne erano state emesse 4,51 milioni.

Il passaporto giapponese è noto come “il più sicuro al mondo” perché consente l’ingresso senza visto in molti paesi e regioni. Secondo il “Passport Index” della società di consulenza britannica Henley & Partners, il Giappone si classifica al 2° posto con un punteggio di 190.

Il tasso di detenzione, ovvero il numero di passaporti disponibili diviso per la popolazione, era del 24% nel 2013 e da allora ha continuato a diminuire, scendendo sotto il 20% nel 2021. Solo circa 1 giapponese su 6 possiede un passaporto.

Con il deprezzamento dello yen e l’aumento dei prezzi nelle destinazioni turistiche, sempre più giapponesi stanno eliminando i viaggi all’estero dalle loro opzioni di svago. Inoltre, anche per i giapponesi i costi degli studi all’estero stanno aumentando.

Yoko Hayano, ricercatrice capo presso il JTB Research Institute, ha affermato: “Durante l’epidemia, era impossibile viaggiare all’estero e ho scoperto che potevo godermi appieno il mio tempo libero viaggiando all’interno del Paese (in Giappone), il che potrebbe aver avuto un impatto”.